Federico di Montefeltro è stato uno dei grandi personaggi del Rinascimento e ha reso Urbino uno dei maggiori centri culturali d’Europa. A soli 22 anni Federico arriva al potere. Ad aprirgli la strada è una congiura guidata dai nobili della città: le famiglie urbinati rifiutano i continui soprusi dell’odiato duca Oddantonio di Montefeltro, appena diciottenne, e spingono la rivolta che ne porterà all’uccisione. Il 23 luglio 1444, il giorno stesso in cui Oddantonio viene violentemente eliminato, Federico è accolto a Urbino e sigla un patto per guidare le sorti della Signoria.
Federico di Montefeltro era un uomo d’armi, uno dei più potenti condottieri della sua epoca, ma nello stesso tempo è stato uno dei signori più illuminati del Rinascimento. Assieme al fratello Ottaviano Ubaldini della Carda e alla moglie Battista Sforza, è stato in grado di trasformare in pochi decenni un piccolo centro in una Corte di grande prestigio, dove arrivavano tutti i maggiori artisti, architetti, umanisti, prelati e ambasciatori.
Federico guida Urbino con il titolo di Conte, e il 23 agosto 1474, con investitura papale, diventa Duca. In pochi anni allarga le alleanze politiche, accresce i confini del Ducato, garantisce stabilità e benessere per i propri sudditi.
Alla sua corte lavorano Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Battista Alberti, Luca Pacioli, Paolo Uccello, Pedro Berrugete, Giusto di Gand, Giovanni Santi.
Il simbolo della visione culturale di Federico di Montefeltro è lo spettacolare Palazzo Ducale e la meravigliosa Biblioteca, con circa mille manoscritti decorati dai migliori maestri dell’epoca. Grazie a Federico, Urbino diventa la capitale dell’Umanesimo matematico, degli studi sull’arte e la prospettiva, diventa l’anima migliore della cultura occidentale.
Federico di Montefeltro muore il 10 settembre 1482, all’età di sessant’anni, lasciando il Ducato in eredità al figlio Guidubaldo, di appena dieci anni. L’erede crescerà sotto la tutela di Ottaviano Ubaldini della Carda, la figura più importante della Corte urbinate, sempre presente e sempre in perfetta sintonia con Federico. Il vero alter ego del Duca di Urbino.