Servizio gratuito per il trasporto dei disabilii
Ufficio Turistico Consorzio

ASSONANZE DISSOLVENZE CENTO ANNI DI SCUOLA DEL LIBRO

È il primo novembre 1924 quando dall’Istituto di Belle Arti delle Marche, presente a Urbino sin dal 1861,  nasce il Regio Istituto di Belle Arti delle Marche per la decorazione e la illustrazione del libro.

Il cinque gennaio 1925, un manifesto murale ne pubblicizza l’attivazione e, raggiunto un congruo numero di alunni, nel mese di febbraio dello stesso anno sono avviati i corsi scolastici.

La nuova realtà istituzionale, fortemente voluta dall’urbinate Luigi Renzetti che ne diventa il primo appassionato Presidente, inizia così a formare gli allievi nelle arti della composizione e stampa tipografica, della decorazione, dell’illustrazione incisa in xilografia, calcografia e litografia e della rilegatura del libro.

In cento anni tanti celebri maestri, incisori, stampatori e illustratori si sono formati nella Scuola.

Per festeggiare questo secolo di eccellenza la scuola ha fatto una scelta di campo ben precisa, decidendo di raccontarne le Assonanze, ovvero l’armonia, la continuità, la tradizione che si tramanda di generazione in generazione, ma dipingendone altresì le Dissolvenze, ossia le discontinuità, le innovazioni, le sperimentazioni, le contaminazioni che da sempre hanno sollecitato alunni e maestri ad interrogarsi, ad evolversi, a confrontarsi con i cambiamenti del mondo.

Le Celebrazioni si avvieranno sabato 15 marzo al Teatro Sanzio e proseguiranno con una serie di mostre diffuse nei siti più iconici della città, che verranno inaugurate giovedì 20 marzo.

Il legame viscerale tra la Scuola e il Territorio in questi cento anni non si è mai interrotto ed è per questo che crediamo che tutti possano sentirsi coinvolti nelle celebrazioni del suo Centenario, come singoli cittadini, istituzioni o imprese, perché da sempre Urbino e gli abitanti della Città Ideale sono chiamati per vocazione ad amare e sostenere l’arte e la bellezza.

ASSONANZE DISSOLVENZE CENTO ANNI DI SCUOLA DEL LIBRO

MOSTRE

PREZIOSI INCHIOSTRI – Design del Libro

Dal 20 marzo al 15 giugno

Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale

Nella Sala della Biblioteca del Duca Federico sarà allestita una mostra dei libri d’arte della Scuola del Libro di Urbino, una selezione che testimonia i cento anni di attività editoriale, espressa  attraverso l’arte dell’illustrazione come spazio privilegiato di ricerca e proposta artistica. Tutti i libri della Scuola si caratterizzano per l’uso delle tecniche incisorie originali quali la xilografia, calcografia e litografia e per quello della stampa a caratteri mobili dei testi. I libri esposti sono eredi diretti dell’approccio progettuale che risente dell’aura della forma “ideale” del rinascimento urbinate che dispensa da cinque secoli la sua lezione di misura, armonia e proporzione. I libri costituivano spesso il saggio finale degli studenti del corso di Perfezionamento e in molti casi hanno rappresentato la prima tappa di importanti carriere artistiche.

 PRESENZE – Tecniche Incisorie

Dal 20 marzo al 3 giugno

Sale del Castellare

Questa mostra è dedicata all’arte dell’incisione, una delle discipline più rappresentative della Scuola del Libro. Saranno esposte opere che coprono un arco temporale di cento anni, mettendo in evidenza l’evoluzione delle tecniche xilografiche, calcografiche e litografiche. Si tratta di un viaggio attraverso le sperimentazioni di maestri incisori e giovani talenti, che hanno saputo reinterpretare il linguaggio della stampa artistica mantenendone viva l’essenza.

TUTTO E NIENTE È CAMBIATO – Disegno Animato e Fumetto

Dal 20 marzo al 18 maggio

Casa Natale di Raffaello

La sezione di Disegno Animato della Scuola del Libro è stata, sin dagli anni Cinquanta, un centro di eccellenza per la formazione di animatori e fumettisti. Questa mostra ripercorre la storia della scuola dell’animazione di Urbino, mettendo in luce i contributi che gli ex studenti hanno dato al cinema d’animazione italiano e internazionale. Attraverso schizzi, storyboard, cortometraggi e proiezioni, sarà possibile scoprire come il disegno animato sia evoluto nel tempo, senza mai perdere la sua vocazione poetica ed espressiva.

LINEA FOTO_GRAFICA – Grafica, Cinema e Fotografia

Dal 20 marzo al 27 aprile

Galleria Albani

L’arte della grafica e della comunicazione visiva è al centro di questa esposizione, che esplora il rapporto tra segno, immagine e fotografia. Saranno presentati progetti grafici, manifesti, sperimentazioni visive e opere fotografiche realizzate dagli studenti della Scuola del Libro, dimostrando come il linguaggio grafico sia in continua evoluzione e contaminazione con altri ambiti dell’arte contemporanea.

E’ NUOVAMENTE APERTA A URBINO L’ESPOSIZIONE “RAPHAEL URBINAS”

COLLEGIO RAFFAELLO / PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Dopo una fase di pausa per completare dei passaggi amministrativi, incrementare gli apparati di comunicazione e integrare con alcuni arredi, dal 20 febbraio 2025 ha riaperto a Urbino l’esposizione “Raphael Urbinas”, allestita al primo piano del Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica).  

“Raphael Urbinas” è un percorso didattico volto a far scoprire alcuni dei momenti più significativi della vita artistica di Raffaello Sanzio. La mostra comprende 29 riproduzioni ad altissima risoluzione ed è un omaggio della Città al suo più illustre concittadino.

L’esposizione è gestita da Urbino Servizi Spa e l’ingresso sarà a pagamento per alcune categorie di visitatori.  Il biglietto è “omaggio”  per   le scuole secondarie di primo grado e per i residenti nel Comune di Urbino. Per le scuole secondarie di secondo grado il costo dell’ingresso è di euro 2,00. Per gite e gruppi superiori a 15 persone (compresa alta formazione e università) il biglietto di ingresso costa euro 3,00. Il biglietto di ingresso a prezzo intero è invece di euro 5,00.    Quando sarà aperta alle visite la Rocca della Fortezza Albornoz (dalla primavera), ci sarà la possibilità di acquistare un biglietto integrato che al costo di euro 5,00 consentirà di visitare le due sedi (accesso alla sola Rocca della Fortezza: euro 1,50).

Questi sono gli orari di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 09.00 alle 13.00. Sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00.  Chiuso il martedì.

“Raphael Urbinas” si inserisce in un ideale itinerario che spinge il visitatore alla scoperta di una serie di tappe che hanno come filo conduttore il nome del grande genio del Rinascimento.  I punti da mettere in connessione fra loro sono il Monumento a Raffaello (Piazzale Roma); la riproduzione della Tomba di Raffaello collocata nella ex chiesa dei Carmelitani Scalzi (Via dei Maceri);  la Casa natale di Raffaello (Via Raffaello); il percorso dedicato a “Raffaello Bambino” (inizio da Porta Santa Lucia); le tombe dei genitori del pittore, Giovanni Santi e Magia di Battista Ciarla presenti nella chiesa di San Francesco (Via Raffaello); l’esposizione Raphael Urbinas, nel Collegio Raffaello (Piazza della Republica) e la Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale, con i suoi capolavori.  L’esposizione “RAPHAEL URBINAS”, oltre a essere un omaggio a Raffaello, è anche un mezzo per condurre il visitatore verso la ricerca consapevole di una bellezza che a Urbino si trova disseminata ovunque.

🎨 FORME E COLORI – Nei sentieri artistici di Lean 🎨

Inaugurazione sabato 15 febbraio 2025, ore 18.00

La Galleria d’Arte Albani di Urbino (Via Mazzini,7) ospita una mostra interessantissima dedicata all’arte di Lean! Un viaggio tra forme e colori, tra creatività ed emozione.

Dal 15 Febbraio all’8 Marzo 2025

🕰 Orari di apertura:
👉 Da martedì a domenica
⏰ 10.00-12.30 / 16.30-19.30
🎟 Ingresso libero

Surprize 6 / La natura della Cultura

Opere dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dalla Jan Dlugosz Universityin Częstochowa

 Per il sesto anno consecutivo torna Surprize, la mostra-premio che presenta una selezione dei lavori prodotti all’interno dei laboratori da studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. La natura della cultura è il sottotitolo di questa edizione che resta sempre connessa alla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive e al Comune di Pesaro, nella coda lunga delle celebrazioni di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.

Per la prima volta ospitata nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino, grazie alla preziosa collaborazione con l’Amministrazione comunale della città ducale, l’evento artistico, con la curatela di Chiara Pirozzi e Federica Facchini, che vede la partecipazione della Jan Dlugosz Universityin Częstochowa(Polonia), sarà inaugurato giovedì 16 gennaio alle 17.30.

Con questa edizione di Surprize si desidera sottolineare il legame che da sempre ha l’Accademia con la sua città, creando così un significativo punto di raccordo fra le varie sedi dell’Istituzione, disseminate in più luoghi del centro storico.

In mostra sono presentati i lavori di 38 artiste e artisti provenienti dalle due accademie e, come spiegano le curatrici: “Suprize 6 racconta il percorso di ricerca condotto da studenti e studentesse nelle sue forme eterogenee e complesse, guardando al presente e alle sue contraddizioni. Il percorso espositivo tenta di offrire una serie di nuclei tematici indagati dagli artisti che evidenziano ambiti d’interesse e di partecipazione in una dimensione aperta a molteplici definizioni. La rappresentazione e l’interpretazione sensibile del paesaggio e dello spazio, l’ambiente domestico e familiare in cui riappropriarsi del proprio tempo, l’indagine sul corpo – fisico e spirituale – la riscoperta di una memoria personale e collettiva come modalità d’interpretazione dell’oggi, rappresentano alcuni spunti contenutistici proposti nelle opere, evidenziando una spinta plurale d’interessi di ricerca e di metodologie. Allo stesso modo, Surprize 6 suggerisce la presenza nei lavori in mostra di una profonda sperimentazione delle tecniche e dei linguaggi utilizzati, e spesso ibridati, che trasversalmente fonde le singole specializzazioni di cui si compongono le scuole dell’Accademia. L’esposizione presentata nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino evidenzia processi di ricerca in fieri, percorsi artistici emergenti e forme vitali d’esperienza”.

La giuria di Surprize6 presieduta da Marcello Smarrelli, direttore artistico di Pesaro Musei, e composta dai curatori Simone Ciglia e Bianca Basile, dalla gallerista Hélène de Franchis e dall’artista Davide Mancini Zanchi, assegnerà un premio di 1.000 euro ad una studentessa o studente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino o della JanDlugoszUniversity in Częstochowa, che sarà annunciato la sera dell’inaugurazione.

In occasione del finissage della mostra, previsto per il 5 marzo, verrà presentato il catalogo a cura di Emanuele Bertoni, edito da Arti Grafiche della Torre.

Surprize 6 / la natura della cultura

Opere dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dallaJanDlugoszUniversity in Częstochowa

Sale del Castellare di Palazzo Ducale – Urbino (PU)

Dal 17 gennaio al 5 marzo 2025

 Finissage mercoledì 5 marzo 2025

Aperta da martedì a sabato 11:00 – 13:00 e 15:30 – 18:30

Apertura straordinaria per “Domenica al museo”

2 febbraio e 2 marzo

INGRESSO LIBERO

IMPRESSIONISMO – A 150 ANNI DALLA NASCITA

CAPOLAVORI GRAFICI DALLA SCUOLA DI BARBIZON AL POSTIMPRESSIONISMO

Inaugurazione il 14 novembre 2024 / Ore 17.30

 

Mostra a cura di: Roberto Budassi Dimarienzo

Urbino, Castellare di Palazzo Ducale dal 14 novembre 2024 al 9 gennaio 2025

Apertura: da martedì a sabato 10.30/12.30 – 16.00/19.00 – domenica 10.00/12.30

Patrocinio e sostegno del Comune di Urbino  (Assessorato alla Cultura)

Organizzazione e allestimento: Associazione San Luca per le Arti

INGRESSO LIBERO

 

Nella cornice delle celebrazioni per i 150 anni dell’Impressionismo (Parigi 1874), si apre giovedì 14 novembre 2024 a Urbino, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, la mostra “Impressionismo – a 150 anni dalla nascita, capolavori grafici dalla scuola di Barbizon al postimpressionismo”. La mostra è organizzata dalla Associazione culturale “San Luca per le Arti”, con il sostegno e il patrocinio del Comune di Urbino (Assessorato alla Cultura).  L’iniziativa si inserisce nell’ambito della secolare tradizione artistica, che vede Urbino protagonista nella produzione, promozione, diffusione e conoscenza dell’arte grafica e della stampa originale a livello mondiale. L’esposizione sarà a ingresso libero, da martedì a sabato con orario 10.30/12.30 – 16.00/19.00.  Domenica l’apertura  sarà  con orario 10.00/12.30.    

La mostra, aperta fino al 9 gennaio 2025,  è composta da una selezione di capolavori grafici dei protagonisti del celebrato movimento pittorico francese di fine Ottocento. Le opere sono incentrate sullo studio degli effetti atmosferici e sulla resa dell’attimo fuggente, ottenuti attraverso l’uso esclusivo del segno e della linea, del bianco e del nero, propri del linguaggio grafico. Ciò fornisce allo spettatore un modo diverso di avvicinarsi all’immagine “impressionista” e di rileggerne i contenuti da una angolatura insolita e alternativa. Ricerca figurativa, quella della grafica impressionista, attuata in un contesto storico segnato da profondi cambiamenti sociali e culturali, che portarono, nel campo dell’arte, alla rinascita dell’incisione e dei  linguaggi grafici propri di quella “modernità” così cara a Charles Baudelaire, che per primo ne intravide tutto il fascino e la potente bellezza e che nel 1845 scrisse: “… il vero pittore sarà colui che saprà strappare alla vita odierna il suo lato epico, e farci vedere e comprendere, mediante il colore o il disegno, quanto siamo grandi e poetici con le nostre cravatte e le nostre scarpe di vernice”.

L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Roberto Budassi Dimarienzo, su commissione dell’Associazione culturale “San Luca per le Arti”, si compone di oltre cento incisioni calcografiche e litografie, provenienti da tre importanti collezioni private italiane, che rivisitano un periodo storico fra i più fecondi e prolifici dell’arte moderna; che prese l’avvio con il realismo della “Scuola di Barbizon” (Corot, Daubigny, Rousseau, Millet) per giungere al pre-impressionismo di Jongking, Bracquemond, Appian e Beauverie, per fiorire nelle acqueforti del gruppo dei pittori di “Batignoles”, di Manet, Degas, Renoir, Pissarro, Morisot, Cassatt e Sisley, DeNittis e Zandomeneghi e proseguire fino al postimpressionismo di Signac, Toulouse Lautrec, Bonnard, Vuillard, Vallotton, Gauguin, Redon e di molti altri comprimari, che usarono la pietra litografica e la matrice di rame, l’inchiostro e la matita al posto della tavolozza, dei pennelli e dei colori ad olio, per esprimere la bellezza e la fugacità della vita moderna all’affacciarsi del XX secolo.

DAL 16 NOVEMBRE 2024 L’ESPOSZIONE  “RAPHAEL URBINAS” SARA’ TEMPORANEAMENTE CHIUSA PER INTEGRAZIONE DELL’ALLESTIMENTO

Dal 16 novembre 2024 l’esposizione “Raphael Urbinas”, presente nel Palazzo  del Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica), sarà temporaneamente chiusa per alcuni interventi di integrazione dell’allestimento. Al più presto sarà comunicata la data di riapertura.

Ricordiamo che lo spazio espositivo nasce con scopo didattico, affermando  la  volontà di avere un luogo in grado di raccogliere alcune copie delle opere di Raffaello Sanzio. Nelle tre sale viene proposto un percorso di visita che rappresenta un omaggio all’artista nato a Urbino.

Per informazioni: 0722.324.590  /  info@vieniaurbino.it

0722.2613

 

PALAZZO DUCALE

aperture per le prossime festività

Tre aperture ordinarie nei giorni festivi, un’apertura straordinaria e due domeniche gratuite al museo. Ecco come sarà l’inizio di primavera per la Galleria nazionale delle Marche, che ha pubblicato il proprio calendario dal 31 marzo al 5 maggio.

Nel fine settimana di Pasqua, Palazzo ducale sarà regolarmente visitabile di domenica e lo sarà anche il 1^ aprile, per Pasquetta, con un’apertura straordinaria dalle 8,30 alle 19,15.

Il 7 aprile, la prima domenica del mese, ingresso gratuito, così come per il 5 maggio, che sarà anche l’ultimo giorno in cui si potrà visitare la mostra “L’altra collezione – Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche”, curata da Luigi Gallo, Valentina Catalucci e Andrea Bernardini allestita al piano terra.

Ingresso gratuito pure giovedì 25 aprile, sempre con orario dalle 8.30 alle 19.15. Apertura festiva ordinaria mercoledì 1^ maggio.

RIAPRE LA ROCCA DELLA FORTEZZA ALBORNOZ

La ROCCA della Fortezza Albornoz  riapre da domenica 24 marzo 2024, dalle 15 alle 18.

In occasione di Pasqua sarà aperta sabato 30 e domenica 31 marzo, e lunedì 1° aprile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Dopo il periodo pasquale sarà aperta ogni weekend (venerdì-sabato-domenica) osservando il seguente orario: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00.

Il costo del biglietto di ingresso singolo è di €1.50, mentre per i gruppi di numero uguale/superiore a 5 unità è pari a €1,00 a persona.

Il biglietto può essere acquistato in loco dove si potrà trovare anche materiale informativo sulla città di Urbino.

È possibile accedere alla Rocca da:

Viale Buozzi;

Via dei Maceri.

* Si precisa che le aperture possono variare in base alle condizioni meteorologiche.

FIGURE PER UN ROMANZO. PAOLO VOLPONI E LE ARTI. OPERE DAL 500 AL 900 DELLA COLLEZIONE PRIVATA

MOSTRA

Sale del Castellare di Palazzo Ducale

4 GIUGNO – 3 NOVEMBRE 2024

INGRESSO LIBERO

Aperta  tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00, dalle 15:30 alle 18:30.

E’ stata prorogata fino al 3 NOVEMBRE 2024 la mostra dedicata a Paolo Volponi, nell’anno delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita dello scrittore urbinate.

Inaugurata il 4 giugno 2024, nella Sale del Castellare di Palazzo Ducale, l’esposizione è dedicata al rapporto tra Paolo Volponi e le arti. Un rapporto che è d’obbligo includere nel discorso complessivo sul grande autore novecentesco del quale la Città celebra i cento anni dalla nascita (1924-2024) con una pluralità di eventi . Ed è la Città di Urbino, per l’appunto, l’Amministrazione comunale, con il patrocinio della Regione Marche e con la collaborazione di Accademia di Belle Arti per la parte ideativa, a presentare “Figure per un romanzo. Paolo Volponi e le arti. Opere dal 500 al 900 della collezione privata”. La mostra è a cura di Luca Cesari, estetico, saggista, direttore dell’Accademia di Belle Arti, e consiste in una rassegna di opere d’arte dal XVI al XX secolo appartenenti alla collezione volponiana prestate con ampia e spontanea generosità da Caterina Volponi, figlia dello scrittore. Non si tratta di una mostra, tuttavia, la cui materia sia circoscritta alla presentazione di dipinti. Si tratta invece di una mostra in cui le pitture sono raccontate da Volponi stesso, dal suo scrivere sugli artisti. Alle opere infatti, sono intercalate pagine di presentazioni, brani anche di romanzi. In questo senso l’intento perseguito è doppio: quello di riscoprire assieme al Volponi collezionista anche il critico artistico. Un ‘secondo’ o ‘terzo’ mestiere esercitato con modalità sempre più intense dal 1956 al 1964, le cui tracce compongono un corpus disperso che sarà materia di una edizione della casa editrice Electa.

In esposizione nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale sono opere di Barocci, Cantarini, Guerrieri, Magini, Maratta, ma anche Monsù, Desiderio e Dughet. Accanto a questi affetti più noti, quasi morbosi, dello scrittore per le pitture sei-settecentesche, la collezione presenta, per la prima volta, opere del 900 che suggeriscono le più varie inclinazioni dell’autore verso numerosi contemporanei, con i quali ha allacciato ben spesso legami di vita. Non è il caso solo di artisti urbinati come Bruscaglia, ma anche di romani come Schifano e Festa, o milanesi d’ambiente come Cavaliere e Isgrò. In questo consiste l’aspetto più nuovo e inedito della mostra, sfatando il pregiudizio della presunta “frattura” di Volponi con l’arte contemporanea. In rassegna, opere di Castellani, Ciarrocchi, De Chirico, Bartolini, Martini, Guttuso, Bruscaglia, Bompadre, Schifano, Pomodoro, Cavaliere, Cucchi, Mattiacci, Isgrò.

 

Dalla Presentazione di Luca Cesari “La passione di Paolo Volponi per la pittura ansiosa”:

“Sia concesso allora dire che il tentativo forse temerario di questa esposizione è quello di mettere in ordine il raptus di Volponi; cercando anche di associare alle pitture le espressioni dell’autore più capaci di sortire il succo della raffigurazione, al di là dei dati tecnici che ogni altro tipo di critica metterà in luce. (…) Ma che cos’è tutto questo accostare Barocco e Novecento se non implicare una certa dose di antirinascimento in questo figlio di Urbino? Ciò non può che rimarcare le inclinazioni polimorfiche e fantastiche di un collezionista i cui punti focali, privilegiati, si ampliano in ogni direzione. Un collezionismo che ci appare come un mareggiare di passioni potenti e depressioni, malinconie, enfasi, di un amatore vorace d’impulsi e di acquisti. Un collezionismo dico, che, nelle forme d’infatuazione e gusto ovunque evidenziate dalla collezione, favorisce una chiave di lettura. Un rapporto rapinoso e drenante con l’“oggetto ansioso”, direbbe Rosenberg, un tamponamento dell’ansia di morte o di vita rispetto alla serena rappresentazione di Piero e di Paolo Uccello.”

 

 

 

Mostra personale di Bruno Radicioni

“La Famiglia Urbinate”

A cura di Lorenzo Radicioni

Urbino – dal 10 marzo al 31 luglio 2024

Hotel San Domenico, Piazza Rinascimento 3

 

A cinquantadue anni dalla prima mostra documentata a Urbino di Bruno Radicioni (mio padre) tenutasi nel 1972 presso il Museo della Casa di Raffaello e dopo una successiva nel 1993 presso la Chiesa cittadina di San Domenico, la città Ducale ospita una mostra personale di arte contemporanea, dedicata al pittore schivo e silenzioso ma che tanto amava ed era attratto dalle bellezze artistiche di ogni tempo della capitale feltresca, culla del Rinascimento italiano. Urbino. Nella bella e storica location dell’Hotel San Domenico di Urbino, ex antico convento silenzioso del XIV secolo, situato proprio davanti al colossale Palazzo Ducale e accanto alla splendida Chiesa di San Domenico, si celebra con questa mostra d’arte antologica il ritorno a Urbino di Bruno Radicioni presentando opere diverse per genere e datazione, realizzate in vari periodi della sua breve vita. Sono opere tutte originali, contraddistinte dallo stile unico del pittore dalle celebri figure umane calve. Figure concepite verso la metà degli anni Sessanta, provocando sgomento e incomprensione in chi le osservava allora, ma che sarebbero divenute le stesse figure che lo hanno fatto conoscere anche a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea. Sono oggi figure molto attuali nello status della moda senza distinzione di genere, nel primo quarto del XXI secolo. Le figure calve di Bruno Radicioni hanno uno stile inconfondibile, che spicca rispetto qualsiasi altro artista di ogni epoca e nazionalità o di corrente artistica.

Perché la Famiglia Urbinate? L’importanza della famiglia è un valore per ognuno di noi che trascende in ogni epoca essa si colloca, per rimanere un  riferimento verso gli affetti sinceri e materni che ci legano alle nostre origini. La grande Famiglia dell’Arte ancor di più, è composta da tutti coloro che ne hanno fatto, fanno e faranno parte, sia essi dei creativi, degli studiosi o estimatori molto sensibili. Le emozioni che si provano dinnanzi alla bellezza dell’arte, di cui Urbino è indiscussa paladina mondiale, meritano un pieno godimento, in un completo silenzio contemplativo. Come il suggestivo abbraccio alla madre, a casa, al ritorno da un lungo viaggio terreno, l’arte merita ugualmente di essere riabbracciata in modalità metafisica in un epoca dove nulla di più vero come l’arte vi può essere rispetto a tutta la superficialità dei “rumorosi” valori effimeri e voluttuari che distolgono l’attenzione dell’Uomo verso il saper riconoscere e apprezzare il “concetto del bello”.

Come disse una volta lo storico Alberto Berardi commentando le opere di Bruno Radicioni; “entrare in una stanza dove sono esposte le opere di Bruno Radicioni è come entrare nella sala degli specchi e perdersi al suo interno. Ma sappiamo tutti che a volte perdersi è bello e ritrovarsi poi è meraviglioso!”. Ora io aggiungerei; “…e ritrovarsi in Famiglia è meraviglioso ancor di più!”.

Lorenzo Radicioni

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