URBINO – Riapre la parte alta della Fortezza Albornoz
Da domenica 20 aprile 2025 torna visitabile la parte alta della Fortezza Albornoz di Urbino. Come ogni anno, la Rocca riapre al pubblico nel periodo primavera-estate, offrendo una vista suggestiva sulla città e sul paesaggio circostante.
L’apertura è gestita da Urbino Servizi S.p.A.
Resta sempre accessibile, invece, il Parco della Fortezza, fruibile tutto l’anno.
ROCCA della FORTEZZA ALBORNOZ
Apertura al pubblico:
Le ulteriori date previste per l’apertura sono le seguenti:
01, 02, 03, 04 maggio
09, 10, 11 maggio
16, 17, 18 maggio
23, 24, 25 maggio
30, 31 maggio e 01, 02 giugno.
Gli orari di apertura al pubblico saranno: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00.
COSTO BIGLIETTO INGRESSO FORTEZZA: €1,50
STUDENTI SCUOLE SECONDARIE PRIMO GRADO (MEDIE): GRATUITO
Esposizione RAPHAEL URBINAS + Rocca FORTEZZA: € 5,00
GRUPPI SUPERIORI A 15 PERSONE/ RAPHAEL URBINAS + Rocca FORTEZZA : € 4,50
STUDENTI SCUOLE SECONDARIE SECONDO GRADO (SUPERIORI) / Esposizione RAPHAEL URBINAS + Rocca FORTEZZA: € 3,50
URBINO – GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE
MOSTRA
“FORMAZIONE E RUOLO DI CANTARINI NELLA PITTURA DEI SEICENTO”
INAUGURAZIONE 22 MAGGIO 2025
(22 MAGGIO – 12 OTTOBRE 2025)
Come tappe d’avvicinamento all’inaugurazione della mostra, sono stati individuati cinque temi per presentare la figura del Pesarese al grande pubblico, che saranno oggetto di altrettanti comunicati. Oltre ai cenni biografici, il primo offre l’opportunità di comprendere il ruolo dell’Artista nella pittura italiana del Seicento.
Dopo il grande successo ottenuto nel 2024 con la mostra dedicata a Federico Barocci, la Galleria Nazionale delle Marche prosegue nella celebrazione degli artisti marchigiani.
Dal dal 22 maggio al 12 ottobre 2025 gli spazi di Palazzo Ducale di Urbino ospiteranno la monografica Simone Cantarini (1612 – 1648) detto il Pesarese. Curata da Luigi Gallo (Direttore della Galleria Nazionale delle Marche), Anna Maria Ambrosini Massari (Docente di Storia dell’Arte moderna all’Università di Urbino) e Yuri Primarosa (Funzionario Storico dell’Arte), e organizzata in collaborazione con le Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, attraverso una selezione di 54 dipinti l’esposizione, la mostra testimonierà l’estro pienamente moderno del giovane pittore.
Prima esposizione del suo genere a Urbino, città che il giovane Cantarini probabilmente frequentò, l’iniziativa è anche l’occasione per celebrare l’ingresso, nelle collezioni di Palazzo Ducale, delle opere del Pesarese che, dopo il deposito della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e le due grandi pale arrivate dalla Pinacoteca di Brera con il progetto 100 opere tornano a casa, presto si arricchirà di un ulteriore nucleo di opere in deposito comprendente anche cinque dipinti del Cantarini.
Cenni biografici del Pesarese
Qual è l’importanza del pittore Pesarese? «Fu il Cantarini di statura ordinaria, ben formato di membra, d’aspetto alquanto fiero, di colore olivastro, d’occhio vivace…». Così lo descrisse nel 1678 il suo biografo, il bolognese Carlo Cesare Malvasia.
Simone era nato a Pesaro nel 1612, anno in cui moriva Federico Barocci; battezzato nella parrocchia di San Cassiano, fu educato in un momento di mutamenti, di transizione, di stimoli contrastanti, finendo con lo scegliere una strada tutta sua, oltre gli schemi, un po’ come aveva fatto proprio Barocci.
Cantarini fu classico e naturale allo stesso tempo, seppe elaborare la lezione baroccesca, quella cromatica veneta con le eleganze di Guido Reni e la verità caravaggesca. Fu un pittore inquieto e geniale, sublime disegnatore, raffinato acquafortista con guizzi di poeta, sempre all’insegna di una incontenibile, irruente, irrequieta passione, che lo portò ad amare e odiare all’estremo.
Sulle ceneri del Ducato di Urbino stava sorgendo infatti un mondo nuovo, con il passaggio alla chiesa del 1631 e il papato di Maffeo Vincenzo Barberini (Urbano VIII), tra i primi committenti dell’artista, si profilavano nuovi modelli, nuove mete, ma l’eredità della tradizione che da Barocci risaliva a Raffaello e alla grande stagione del Rinascimento urbinate restava fortissima, ineludibile per un giovane pittore come Simone Cantarini.
La formazione
Malvasia aveva sentito dalla viva voce dell’Artista, durante una visita a Pesaro, quanta ammirazione per Barocci, per la sua Beata Michelina, all’epoca nella chiesa di San Francesco a Pesaro (oggi alla Pinacoteca Vaticana), ci fosse alla base della sua vocazione artistica.
Lasciò invece pochissima traccia su di lui un primissimo periodo di “apprendistato” presso l’intenso manierista pesarese Giovan Giacomo Pandolfi, elegante disegnatore, mentre ebbe un ruolo importante il rapporto con il veronese Claudio Ridolfi, diventato l’artista di riferimento del ducato dopo la morte di Barocci.
Anche Ridolfi fu segnato dalla dolcezza del sedimento baroccesco, ma al tempo stesso fu portatore di novità “lagunari” che, soprattutto dopo un viaggio a Venezia attorno al 1628, contribuirono alla crescita di Cantarini, specialmente per la ricchezza dell’impasto cromatico e soprattutto nei ritratti.
In parallelo però, Cantarini scoprì a Fano i capolavori di Guido Reni: fu amatissima la sua Annunciazione, in quell’enclave di pittura bolognese che divenne il tempio di San Pietro in Valle. Qui e nei dintorni nello stesso periodo fu attratto da alcuni potenti caravaggeschi: Francesco Guerrieri in primo luogo, ma anche Carlo Bononi, Mattia Preti, Orazio Gentileschi, Alessandro Turchi.
Cantarini e Reni
La vena naturalista nutrì da subito la fantasia di Simone Cantarini, in parallelo al classicismo di Guido Reni, che rappresentava tra gli anni Venti e Trenta del Seicento la via maestra in questa area e ben oltre; e non sorprende che “il Pesarese” si spingesse a Bologna già in apertura del quarto decennio, anche se – secondo le fonti – bisogna datare il vero e proprio trasferimento nella scuola di Guido Reni qualche tempo dopo, sull’onda dell’impressione enorme ricevuta dalla visione della Pala Olivieri (oggi Pinacoteca Vaticana) che il maestro bolognese aveva appena inviato al Duomo di Pesaro.
Sono poche le date che aiutano a fissare tappe, relazioni, incontri e opere di Cantarini, ma certamente nel 1637 era già da qualche tempo in quella scuola quando, dopo una correzione di Reni a un suo dipinto che lui stesso gli aveva fatto affidare per il Forte Urbano dei Barberini a Castelfranco Emilia, reagì rabbiosamente e, girato il quadro verso il muro, se ne andò voltando per sempre le spalle a Guido.
Il ruolo di Cantarini nella pittura del XVII secolo
Superbo, altero, ma anche coraggioso e libero, quasi a rischio della carriera, in quella fase non ebbe pochi ostacoli e solo oggi ne vede pienamente riconosciuta la grandezza. Nel 1639 lo ritroviamo al matrimonio della sorella a Pesaro, dove peraltro gli studi hanno dimostrato che si recava spesso e dove aveva una solida base di lavoro.
Le fonti e le acquisizioni dello stile, dopo questa tappa individuano un soggiorno a Roma ricco di conseguenze, se pur privo di documenti per stabilirne caratteri e durata. Sappiamo però che dopo la morte di Reni, nell’agosto 1642, dovette affrettarsi a tornare a Bologna, dove seppe avviare un fortunatissimo atelier, che rispondeva alle esigenze più avanzate del collezionismo, unendo la cifra dello stile del maestro, a una nuova bellezza che si faceva grazia, meno aulica e più leggiadra e sensitiva, una formula che diventò modello supremo per la pittura del secondo Seicento, anche grazie, dopo la sua morte, ai suoi più importanti allievi: Lorenzo Pasinelli e Flaminio Torri.
L’ultimo tragico capitolo della vita e della carriera, come narrato da Malvasia, è in linea col suo carattere sprezzante e orgoglioso, tanto da giungere alla corte del Duca di Mantova per farne il ritratto, ma fallire l’impresa riuscendo a rendersi odioso a tutti e morendo poco dopo in circostanze oscure e sospette nel convento di Sant’Eufemia a Verona, dove poté almeno avere il conforto di un suo fratello, agostiniano, fino all’ultimo soffrendo per un amore disperato.
INFO MOSTRA
Simone Cantarini (1612 – 1648) detto il Pesarese
a cura di Luigi Gallo, Anna Maria Ambrosini Massari e Yuri Primarosa
22.05.2025 – 12.10.2025
Inaugurazione: 22.05.2025 ore 11.00
Orari: da MA a DO: dalle 8:30 alle 19:15 (chiusura biglietteria ore 18:15); LU chiuso
Ingresso: € 12 intero; € 2 ridotto
Catalogo edito da Officina Libraria
Galleria Nazionale delle Marche
Palazzo Ducale di Urbino
Piazza Rinascimento 13, 61029 Urbino (PU)
Telefono: 0722 2760
gan-mar@cultura.gov.it
www.GNDM.it
Ufficio media
Marco Ferri
39 335 7259518
press@marcoferri.info
ASSONANZE DISSOLVENZE CENTO ANNI DI SCUOLA DEL LIBRO
È il primo novembre 1924 quando dall’Istituto di Belle Arti delle Marche, presente a Urbino sin dal 1861, nasce il Regio Istituto di Belle Arti delle Marche per la decorazione e la illustrazione del libro.
Il cinque gennaio 1925, un manifesto murale ne pubblicizza l’attivazione e, raggiunto un congruo numero di alunni, nel mese di febbraio dello stesso anno sono avviati i corsi scolastici.
La nuova realtà istituzionale, fortemente voluta dall’urbinate Luigi Renzetti che ne diventa il primo appassionato Presidente, inizia così a formare gli allievi nelle arti della composizione e stampa tipografica, della decorazione, dell’illustrazione incisa in xilografia, calcografia e litografia e della rilegatura del libro.
In cento anni tanti celebri maestri, incisori, stampatori e illustratori si sono formati nella Scuola.
Per festeggiare questo secolo di eccellenza la scuola ha fatto una scelta di campo ben precisa, decidendo di raccontarne le Assonanze, ovvero l’armonia, la continuità, la tradizione che si tramanda di generazione in generazione, ma dipingendone altresì le Dissolvenze, ossia le discontinuità, le innovazioni, le sperimentazioni, le contaminazioni che da sempre hanno sollecitato alunni e maestri ad interrogarsi, ad evolversi, a confrontarsi con i cambiamenti del mondo.
Le Celebrazioni si avvieranno sabato 15 marzo al Teatro Sanzio e proseguiranno con una serie di mostre diffuse nei siti più iconici della città, che verranno inaugurate giovedì 20 marzo.
Il legame viscerale tra la Scuola e il Territorio in questi cento anni non si è mai interrotto ed è per questo che crediamo che tutti possano sentirsi coinvolti nelle celebrazioni del suo Centenario, come singoli cittadini, istituzioni o imprese, perché da sempre Urbino e gli abitanti della Città Ideale sono chiamati per vocazione ad amare e sostenere l’arte e la bellezza.
ASSONANZE DISSOLVENZE CENTO ANNI DI SCUOLA DEL LIBRO
MOSTRE
PREZIOSI INCHIOSTRI – Design del Libro
Dal 20 marzo al 15 giugno
Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale
Nella Sala della Biblioteca del Duca Federico sarà allestita una mostra dei libri d’arte della Scuola del Libro di Urbino, una selezione che testimonia i cento anni di attività editoriale, espressa attraverso l’arte dell’illustrazione come spazio privilegiato di ricerca e proposta artistica. Tutti i libri della Scuola si caratterizzano per l’uso delle tecniche incisorie originali quali la xilografia, calcografia e litografia e per quello della stampa a caratteri mobili dei testi. I libri esposti sono eredi diretti dell’approccio progettuale che risente dell’aura della forma “ideale” del rinascimento urbinate che dispensa da cinque secoli la sua lezione di misura, armonia e proporzione. I libri costituivano spesso il saggio finale degli studenti del corso di Perfezionamento e in molti casi hanno rappresentato la prima tappa di importanti carriere artistiche.
PRESENZE – Tecniche Incisorie
Dal 20 marzo al 3 giugno
Sale del Castellare
Questa mostra è dedicata all’arte dell’incisione, una delle discipline più rappresentative della Scuola del Libro. Saranno esposte opere che coprono un arco temporale di cento anni, mettendo in evidenza l’evoluzione delle tecniche xilografiche, calcografiche e litografiche. Si tratta di un viaggio attraverso le sperimentazioni di maestri incisori e giovani talenti, che hanno saputo reinterpretare il linguaggio della stampa artistica mantenendone viva l’essenza.
TUTTO E NIENTE È CAMBIATO – Disegno Animato e Fumetto
Dal 20 marzo al 18 maggio
Casa Natale di Raffaello
La sezione di Disegno Animato della Scuola del Libro è stata, sin dagli anni Cinquanta, un centro di eccellenza per la formazione di animatori e fumettisti. Questa mostra ripercorre la storia della scuola dell’animazione di Urbino, mettendo in luce i contributi che gli ex studenti hanno dato al cinema d’animazione italiano e internazionale. Attraverso schizzi, storyboard, cortometraggi e proiezioni, sarà possibile scoprire come il disegno animato sia evoluto nel tempo, senza mai perdere la sua vocazione poetica ed espressiva.
LINEA FOTO_GRAFICA – Grafica, Cinema e Fotografia
Dal 20 marzo al 27 aprile
Galleria Albani
L’arte della grafica e della comunicazione visiva è al centro di questa esposizione, che esplora il rapporto tra segno, immagine e fotografia. Saranno presentati progetti grafici, manifesti, sperimentazioni visive e opere fotografiche realizzate dagli studenti della Scuola del Libro, dimostrando come il linguaggio grafico sia in continua evoluzione e contaminazione con altri ambiti dell’arte contemporanea.
E’ APERTA A URBINO L’ESPOSIZIONE “RAPHAEL URBINAS”
COLLEGIO RAFFAELLO / PIAZZA DELLA REPUBBLICA
A Urbino, al primo piano del Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica), è allestita l’esposizione permanente “Raphael Urbinas”,
“Raphael Urbinas” è un percorso didattico volto a far scoprire alcuni dei momenti più significativi della vita artistica di Raffaello Sanzio. La mostra comprende 29 riproduzioni ad altissima risoluzione ed è un omaggio della Città al suo più illustre concittadino.
L’esposizione è gestita da Urbino Servizi Spa e l’ingresso sarà a pagamento per alcune categorie di visitatori. Il biglietto è “omaggio” per le scuole secondarie di primo grado e per i residenti nel Comune di Urbino. Per le scuole secondarie di secondo grado il costo dell’ingresso è di euro 2,00. Per gite e gruppi superiori a 15 persone (compresa alta formazione e università) il biglietto di ingresso costa euro 3,00. Il biglietto di ingresso a prezzo intero è invece di euro 5,00. Quando sarà aperta alle visite la Rocca della Fortezza Albornoz (dalla primavera), ci sarà la possibilità di acquistare un biglietto integrato che al costo di euro 5,00 consentirà di visitare le due sedi (accesso alla sola Rocca della Fortezza: euro 1,50).
Questi sono gli orari di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 09.00 alle 13.00. Sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00. Chiuso il martedì.
“Raphael Urbinas” si inserisce in un ideale itinerario che spinge il visitatore alla scoperta di una serie di tappe che hanno come filo conduttore il nome del grande genio del Rinascimento. I punti da mettere in connessione fra loro sono il Monumento a Raffaello (Piazzale Roma); la riproduzione della Tomba di Raffaello collocata nella ex chiesa dei Carmelitani Scalzi (Via dei Maceri); la Casa natale di Raffaello (Via Raffaello); il percorso dedicato a “Raffaello Bambino” (inizio da Porta Santa Lucia); le tombe dei genitori del pittore, Giovanni Santi e Magia di Battista Ciarla presenti nella chiesa di San Francesco (Via Raffaello); l’esposizione Raphael Urbinas, nel Collegio Raffaello (Piazza della Republica) e la Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale, con i suoi capolavori. L’esposizione “RAPHAEL VRBINAS”, oltre a essere un omaggio a Raffaello, è anche un mezzo per condurre il visitatore verso la ricerca consapevole di una bellezza che a Urbino si trova disseminata ovunque.
🎨 FORME E COLORI – Nei sentieri artistici di Lean 🎨
Inaugurazione sabato 15 febbraio 2025, ore 18.00
La Galleria d’Arte Albani di Urbino (Via Mazzini,7) ospita una mostra interessantissima dedicata all’arte di Lean! Un viaggio tra forme e colori, tra creatività ed emozione.
Dal 15 Febbraio all’8 Marzo 2025
🕰 Orari di apertura:
👉 Da martedì a domenica
⏰ 10.00-12.30 / 16.30-19.30
🎟 Ingresso libero
Surprize 6 / La natura della Cultura
Opere dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dalla Jan Dlugosz Universityin Częstochowa
Per il sesto anno consecutivo torna Surprize, la mostra-premio che presenta una selezione dei lavori prodotti all’interno dei laboratori da studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. La natura della cultura è il sottotitolo di questa edizione che resta sempre connessa alla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive e al Comune di Pesaro, nella coda lunga delle celebrazioni di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.
Per la prima volta ospitata nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino, grazie alla preziosa collaborazione con l’Amministrazione comunale della città ducale, l’evento artistico, con la curatela di Chiara Pirozzi e Federica Facchini, che vede la partecipazione della Jan Dlugosz Universityin Częstochowa(Polonia), sarà inaugurato giovedì 16 gennaio alle 17.30.
Con questa edizione di Surprize si desidera sottolineare il legame che da sempre ha l’Accademia con la sua città, creando così un significativo punto di raccordo fra le varie sedi dell’Istituzione, disseminate in più luoghi del centro storico.
In mostra sono presentati i lavori di 38 artiste e artisti provenienti dalle due accademie e, come spiegano le curatrici: “Suprize 6 racconta il percorso di ricerca condotto da studenti e studentesse nelle sue forme eterogenee e complesse, guardando al presente e alle sue contraddizioni. Il percorso espositivo tenta di offrire una serie di nuclei tematici indagati dagli artisti che evidenziano ambiti d’interesse e di partecipazione in una dimensione aperta a molteplici definizioni. La rappresentazione e l’interpretazione sensibile del paesaggio e dello spazio, l’ambiente domestico e familiare in cui riappropriarsi del proprio tempo, l’indagine sul corpo – fisico e spirituale – la riscoperta di una memoria personale e collettiva come modalità d’interpretazione dell’oggi, rappresentano alcuni spunti contenutistici proposti nelle opere, evidenziando una spinta plurale d’interessi di ricerca e di metodologie. Allo stesso modo, Surprize 6 suggerisce la presenza nei lavori in mostra di una profonda sperimentazione delle tecniche e dei linguaggi utilizzati, e spesso ibridati, che trasversalmente fonde le singole specializzazioni di cui si compongono le scuole dell’Accademia. L’esposizione presentata nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino evidenzia processi di ricerca in fieri, percorsi artistici emergenti e forme vitali d’esperienza”.
La giuria di Surprize6 presieduta da Marcello Smarrelli, direttore artistico di Pesaro Musei, e composta dai curatori Simone Ciglia e Bianca Basile, dalla gallerista Hélène de Franchis e dall’artista Davide Mancini Zanchi, assegnerà un premio di 1.000 euro ad una studentessa o studente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino o della JanDlugoszUniversity in Częstochowa, che sarà annunciato la sera dell’inaugurazione.
In occasione del finissage della mostra, previsto per il 5 marzo, verrà presentato il catalogo a cura di Emanuele Bertoni, edito da Arti Grafiche della Torre.
Surprize 6 / la natura della cultura
Opere dall’Accademia di Belle Arti di Urbino e dallaJanDlugoszUniversity in Częstochowa
Sale del Castellare di Palazzo Ducale – Urbino (PU)
Dal 17 gennaio al 5 marzo 2025
Finissage mercoledì 5 marzo 2025
Aperta da martedì a sabato 11:00 – 13:00 e 15:30 – 18:30
Apertura straordinaria per “Domenica al museo”
2 febbraio e 2 marzo
INGRESSO LIBERO
IMPRESSIONISMO – A 150 ANNI DALLA NASCITA
CAPOLAVORI GRAFICI DALLA SCUOLA DI BARBIZON AL POSTIMPRESSIONISMO
Inaugurazione il 14 novembre 2024 / Ore 17.30
Mostra a cura di: Roberto Budassi Dimarienzo
Urbino, Castellare di Palazzo Ducale dal 14 novembre 2024 al 9 gennaio 2025
Apertura: da martedì a sabato 10.30/12.30 – 16.00/19.00 – domenica 10.00/12.30
Patrocinio e sostegno del Comune di Urbino (Assessorato alla Cultura)
Organizzazione e allestimento: Associazione San Luca per le Arti
INGRESSO LIBERO
Nella cornice delle celebrazioni per i 150 anni dell’Impressionismo (Parigi 1874), si apre giovedì 14 novembre 2024 a Urbino, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, la mostra “Impressionismo – a 150 anni dalla nascita, capolavori grafici dalla scuola di Barbizon al postimpressionismo”. La mostra è organizzata dalla Associazione culturale “San Luca per le Arti”, con il sostegno e il patrocinio del Comune di Urbino (Assessorato alla Cultura). L’iniziativa si inserisce nell’ambito della secolare tradizione artistica, che vede Urbino protagonista nella produzione, promozione, diffusione e conoscenza dell’arte grafica e della stampa originale a livello mondiale. L’esposizione sarà a ingresso libero, da martedì a sabato con orario 10.30/12.30 – 16.00/19.00. Domenica l’apertura sarà con orario 10.00/12.30.
La mostra, aperta fino al 9 gennaio 2025, è composta da una selezione di capolavori grafici dei protagonisti del celebrato movimento pittorico francese di fine Ottocento. Le opere sono incentrate sullo studio degli effetti atmosferici e sulla resa dell’attimo fuggente, ottenuti attraverso l’uso esclusivo del segno e della linea, del bianco e del nero, propri del linguaggio grafico. Ciò fornisce allo spettatore un modo diverso di avvicinarsi all’immagine “impressionista” e di rileggerne i contenuti da una angolatura insolita e alternativa. Ricerca figurativa, quella della grafica impressionista, attuata in un contesto storico segnato da profondi cambiamenti sociali e culturali, che portarono, nel campo dell’arte, alla rinascita dell’incisione e dei linguaggi grafici propri di quella “modernità” così cara a Charles Baudelaire, che per primo ne intravide tutto il fascino e la potente bellezza e che nel 1845 scrisse: “… il vero pittore sarà colui che saprà strappare alla vita odierna il suo lato epico, e farci vedere e comprendere, mediante il colore o il disegno, quanto siamo grandi e poetici con le nostre cravatte e le nostre scarpe di vernice”.
L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Roberto Budassi Dimarienzo, su commissione dell’Associazione culturale “San Luca per le Arti”, si compone di oltre cento incisioni calcografiche e litografie, provenienti da tre importanti collezioni private italiane, che rivisitano un periodo storico fra i più fecondi e prolifici dell’arte moderna; che prese l’avvio con il realismo della “Scuola di Barbizon” (Corot, Daubigny, Rousseau, Millet) per giungere al pre-impressionismo di Jongking, Bracquemond, Appian e Beauverie, per fiorire nelle acqueforti del gruppo dei pittori di “Batignoles”, di Manet, Degas, Renoir, Pissarro, Morisot, Cassatt e Sisley, DeNittis e Zandomeneghi e proseguire fino al postimpressionismo di Signac, Toulouse Lautrec, Bonnard, Vuillard, Vallotton, Gauguin, Redon e di molti altri comprimari, che usarono la pietra litografica e la matrice di rame, l’inchiostro e la matita al posto della tavolozza, dei pennelli e dei colori ad olio, per esprimere la bellezza e la fugacità della vita moderna all’affacciarsi del XX secolo.
DAL 16 NOVEMBRE 2024 L’ESPOSZIONE “RAPHAEL URBINAS” SARA’ TEMPORANEAMENTE CHIUSA PER INTEGRAZIONE DELL’ALLESTIMENTO
Dal 16 novembre 2024 l’esposizione “Raphael Urbinas”, presente nel Palazzo del Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica), sarà temporaneamente chiusa per alcuni interventi di integrazione dell’allestimento. Al più presto sarà comunicata la data di riapertura.
Ricordiamo che lo spazio espositivo nasce con scopo didattico, affermando la volontà di avere un luogo in grado di raccogliere alcune copie delle opere di Raffaello Sanzio. Nelle tre sale viene proposto un percorso di visita che rappresenta un omaggio all’artista nato a Urbino.
Per informazioni: 0722.324.590 / info@vieniaurbino.it
0722.2613
PALAZZO DUCALE
aperture per le prossime festività
Tre aperture ordinarie nei giorni festivi, un’apertura straordinaria e due domeniche gratuite al museo. Ecco come sarà l’inizio di primavera per la Galleria nazionale delle Marche, che ha pubblicato il proprio calendario dal 31 marzo al 5 maggio.
Nel fine settimana di Pasqua, Palazzo ducale sarà regolarmente visitabile di domenica e lo sarà anche il 1^ aprile, per Pasquetta, con un’apertura straordinaria dalle 8,30 alle 19,15.
Il 7 aprile, la prima domenica del mese, ingresso gratuito, così come per il 5 maggio, che sarà anche l’ultimo giorno in cui si potrà visitare la mostra “L’altra collezione – Storie e opere dai depositi della Galleria Nazionale delle Marche”, curata da Luigi Gallo, Valentina Catalucci e Andrea Bernardini allestita al piano terra.
Ingresso gratuito pure giovedì 25 aprile, sempre con orario dalle 8.30 alle 19.15. Apertura festiva ordinaria mercoledì 1^ maggio.
RIAPRE LA ROCCA DELLA FORTEZZA ALBORNOZ
La ROCCA della Fortezza Albornoz riapre da domenica 24 marzo 2024, dalle 15 alle 18.
In occasione di Pasqua sarà aperta sabato 30 e domenica 31 marzo, e lunedì 1° aprile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Dopo il periodo pasquale sarà aperta ogni weekend (venerdì-sabato-domenica) osservando il seguente orario: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00.
Il costo del biglietto di ingresso singolo è di €1.50, mentre per i gruppi di numero uguale/superiore a 5 unità è pari a €1,00 a persona.
Il biglietto può essere acquistato in loco dove si potrà trovare anche materiale informativo sulla città di Urbino.
È possibile accedere alla Rocca da:
Viale Buozzi;
Via dei Maceri.
* Si precisa che le aperture possono variare in base alle condizioni meteorologiche.