Con la mostra d’arte, scenografica e multimediale: “SAPIENTIA, PIETAS et OTIUM al Tempo del Duca Federico di Montefeltro”, a cura di Davide Tonti Vicario Episcopale per l’Arte e la Cultura dell’Arcidiocesi Urbino, prende avvio una nuova iniziativa dedicata a Federico da Montefeltro, a 600 anni dalla nascita.
Il Museo diocesano Albani narrerà la pietas di Federico di Montefeltro attraverso i capolavori della collezione e opere d’arte e documenti, testimonianze dei rapporti tra Principe e Chiesa.
All’Oratorio della Grotta vanno in scena la sapientia e l’otium, con oggetti d’uso del Quattrocento provenienti da collezioni private; con scenografie tratte da prototipi rinascimentali dell’A.R.S. Urbino
Ducale (fra cui l’artigianale ricostruzione della leggendaria Armatura del Duca con la Spada come nell’emblematico dipinto “Pala di Brera o Montefeltro” di Piero della Francesca. L’armatura
è stata realizzata da Claudio Mazzoli, riconosciuto come l’artista di maggior rilievo nel panorama italiano del settore. Intorno all’armatura ci sono tutte le simbologie federiciane realizzate dal Maestro Pietro Barsotti dell’ARS: emblemi, simboli araldici, bandiere, stendardi e rotelle d’armi) realizzate con tecniche di bottega del XV secolo, riprese dai trattati dell’epoca.
Nell’originale proposta multimediale ci sarà la ricostruzione con realtà aumentata virtuale di una macchina costruita sulle formelle di Palazzo Ducale di Urbino. L’installazione molto suggestiva per un pubblico di giovani, è stata realizzata dal Centro Interdipartimentale di Studi “Urbino e la Prospettiva” dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
La mostra oltre che dal curatore e dalla presidente dell’Ars Francesca Crespini, sarà presentata dal prof. Massimo Puliani Direttore Artistico dell’A.R.S. Urbino Ducale, docente Accademia di Belle Arti, e dal prof. Laerte Sorini dalla prof.ssa Anna Falcioni dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Gli eventi sono a cura dell’ARS Urbino Ducale e Arcidiocesi di Urbino, in collaborazione con Comune di Urbino con il contributo della Regione Marche, MIC Ministero della Cultura e con la collaborazione della Galleria Nazionale delle Marche.