Il complesso monumentale è composto dalla Chiesa e dal Convento.
L’imponente struttura si articola attorno a due cortili, uno dei quali confina direttamente con l’attiguo Monastero di S. Chiara.
Il prospetto a valle sorge sul ripido pendio e si presenta nella sua caratteristica forma a scarpa. La ricostruzione ex-novo dell’antica fabbrica quattrocentesca ebbe inizio nel 1753 su progetto dell’architetto Giuseppe Tosi e consacrata nel 1780.
Il complesso ha ospitato per molti anni il carcere giudiziario. Oggi la struttura è una delle sedi dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
L’Oratorio della Grotta è suddiviso in quattro cappelle. Nella cappella della Pietà è collocato lo straordinario gruppo marmoreo dello scultore fiorentino Giovanni Bandini (1597); nella successiva, dedicata al Calvario, è posto il gruppo scultoreo del Compianto sul Cristo Morto, del XVI secolo. Parte integrante del Museo Albani, l’Oratorio ospita una parte significativa delle collezioni di quest’ultimo.
Il Museo Albani presenta lo straordinario patrimonio artistico dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, così denominato in omaggio alla famiglia urbinate di Papa Clemente XI Albani (1700-1721). Nel museo è presente l’arredamento ecclesiastico più vario, dal XIII al XIX secolo: codici miniati, calici e reliquiari in filigrana e smalti, maiolica e porcellana, oggetti in ambra, oro e argento, cristalli, pastorali in avorio, paramenti liturgici intessuti con metalli preziosi, tavole e tele dipinte.
L’imponente Cattedrale di S. Maria Assunta, progettata nel XV secolo da Francesco di Giorgio Martini, fu ristrutturata secondo lo stile Neoclassico alla fine del Settecento dall’architetto Giuseppe Valadier. La Chiesa presenta dipinti, sculture e un arredo liturgico che costituiscono gli esempi più significativi dell’arte urbinate dal Cinquecento all’Ottocento. Le cappelle absidali sono impreziosite da stucchi dorati e dipinti eseguiti da artisti della scuola di Federico Barocci.
Quest’ultimo realizzò per la Cappella del SS. Sacramento il suo capolavoro assoluto, l’Ultima Cena (1590-1599), su commissione del Duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere. Le cappelle absidali non toccate dalle ristrutturazione settecentesca, conservano gli apparati decorativi barocchi.
Il prestigio e l’importanza dell’edificio sono testimoniate dalle sale di rappresentanza riccamente ornate e decorate, che conservano ancora oggi importanti affreschi degli artisti urbinati Francesco Antonio Rondelli e Antonio Romiti. Un soffitto in stucco di questo palazzo, realizzato nel XVI secolo da Federico Brandani, è oggi visibile nella Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale. Antica dimora della Famiglia Corboli, la struttura attualmente ospita gli uffici dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Urbino.
Chiamato anche “Palazzo degli Scolopi” o “Collegio dei Nobili”, l’edificio fu costruito nel 1705 per volere di Papa Clemente XI su preesistenti case medievali e le antiche chiese di S. Agata e del Corpus Domini. La struttura fu completata nel 1741, su impulso di Papa Benedetto XIII.
Sede del Collegio tenuto dai Padri Scolopi fino al 1808, venne trasformato da Napoleone in Regio Liceo Convitto, e nel 1865 intitolato a Raffaello. Fra gli allievi vi furono il Cardinale Annibale Albani, Luigi Bonaparte, Giovanni Pascoli e Francesco Puccinotti. Nella parte mediana della facciata resta visibile una porzione dell’antica chiesa di S. Agata.
Posizionata nel largo fra via Sant’Andrea e Cesare Battisti, la Fonte di Lavagine, detta anche Del Leone o Barberina, era utilizzata dalle lavandaie e dalla gente della contrada, ed era presumibilmente posta al termine del vecchio acquedotto.
La monumentalità della fontana risale all’inizio del XVIII secolo, quando il Cardinale Annibale Albani fece erigere contro il terrapieno dell’attuale Orto Botanico la facciata in bugnato composta da tre nicchie. Originariamente la nicchia centrale ospitava una statua di ninfa fluviale.
Costruita nel 1729, si trova sul lato opposto del vestibolo d’ingresso di Palazzo Albani. La fontana è stata dedicata dagli urbinati a Papa Orsini, Benedetto XIII, in ricordo dei benefici concessi alla città. La struttura è sormontata da un frontone a volute e festoni, al centro del quale è posizionato lo stemma papale.
Dimora della Famiglia Albani dal XV secolo, il palazzo si affaccia su via Bramante. Costruito in più riprese, l’edificio venne ampliato nel XVI secolo e successivamente ristrutturato nel XVIII secolo a opera di diversi architetti, fra i quali Luigi Vanvitelli, senza alterare l’originario impianto strutturale. Dopo un periodo di abbandono, a seguito all’estinzione della famiglia nel 1852, il palazzo è oggi una delle sedi dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.