Corso Garibaldi è il frutto di un intervento urbanistico proposto da Vincenzo Ghinelli, volto a collegare il Teatro con Piazza della Repubblica. La nuova strada faceva parte di un ampio progetto di modifica delle struttura urbana e delle rete viaria della città.
Lo scopo del progetto era migliorare il collegamento fra il centro storico e le strade esterne alle antiche mura, andando a soddisfare le esigenze di mobilità che nell’800 erano già evidenti
Il Monumento è stato realizzato alla fine del XIX secolo dello scultore torinese Luigi Belli. La scultura, originariamente collocata in Piazza Duca Federico, nel 1947 venne trasferita in Piazzale Roma, detto anche “Pian del Monte”.
Insieme al monumento, il piazzale ospita anche i busti degli uomini illustri legati a Urbino.
L’area era in origine un grande orto recintato, comunicante con il vicino Convento di S. Francesco, che nel 1798, durante l’occupazione napoleonica, venne trasformato dal Comune in Orto Botanico a beneficio della Libera Università di Urbino.
Il progetto della palazzina d’ingresso è opera di Vincenzo Ghinelli, e venne realizzato nel 1846. Oggi l’Orto Botanico è un centro di supporto alla ricerca e alla didattica dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
L’edificio venne fatto edificare nel 1831 dal Cardinale Giuseppe Albani come propria abitazione, sull’area che fino al XIV secolo ospitava gli edifici della congregazione di S. Maria della Misericordia, vecchie case e gli Oratori di S. Antonio e dei Sette Dormienti.
La struttura venne adattata e restaurata nel XIX secolo, probabilmente ad opera di Vincenzo Ghinelli. Per diposizione testamentaria del Cardinale i lavori vennero realizzati a spese degli eredi e a completamento avvenuto, la struttura venne ceduta alla comunità di Urbino.
Il progetto per l’edificazione del teatro venne redatto da Vincenzo Ghinelli, insieme alla sistemazione urbanistica della zona limitrofa. La realizzazione venne avviata nel 1845, impostando la costruzione sul torrione della Rampa Elicoidale di Francesco di Giorgio Martini e innalzando il muro perimetrale semicircolare del torrione quattrocentesco.
L’intervento comportò la demolizione di una parte della rampa e delle relative strutture di sostegno. All’interno sono disposti diciannove palchi su quattro ordini, con sipari, soffitti e scenografie riccamente decorati. Il Teatro venne inaugurato nel 1853 e successivamente, dopo un periodo di abbandono, risanato e recuperato dall’Architetto Giancarlo De Carlo fra il 1970 e il 1983.